Spesso i genitori decidono di consultare uno psicologo infantile sollecitati da maestre o insegnanti che riportano comportamenti problematici dei loro bambini nel contesto scolastico: crisi di rabbia, difficoltà nell’attenzione e nella concentrazione, impulsività, difficoltà negli apprendimenti. A volte l’immagine del bambino che viene loro riportata da parte della scuola è coerente con la conoscenza che i genitori hanno del figlio, altre appare loro inspiegabilmente diversa da ciò che loro vivono a casa.
In ogni caso, ogli tipo di difficoltà a scuola del proprio bambino apre domande che possono richiedere l’aiuto dello sguardo esterno di un professionista nell’individuarne l’origine e le caratteristiche.
Uno psicologo infantile può anche rappresentare un appoggio ed un supporto per i genitori nelle preoccupazioni che si trovano ad affrontare, a volte con una sensazione di inadeguatezza e tanta fatica per tutte le richieste da cui vengono sollecitati.
Il più delle volte, i bambini che presentano difficoltà a scuola non hanno fragilità cognitive, quanto invece nel contenimento delle proprie emozioni.
Il successo scolastico, ma anche la possibilità di stare in modo sereno e adeguato nel contesto della classe, richiedono la capacità del bambino di trovare uno spazio vuoto e silenzioso tra i propri pensieri, in cui accogliere le informazioni e le richieste presentate dal contesto scolastico.
A molti bambini accade invece, in una data fase evolutiva, che il loro spazio interno sia troppo impegnato ad elaborare emozioni e pensieri intensi o confusi per lasciar entrare e poter digerire le richieste esterne del contesto scolastico.
Stare serenamente in classe prevede anche la capacità di affrontare serenamente la separazione dalle proprie figure di accudimento, la mamma e il papà, compito a volte difficile per i bambini che attraversano fasi di particolare fragilità.
Cosa fare in caso di difficoltà a scuola dei bambini?
Per questo, oltre ad un’eventuale valutazione delle modalità e delle potenzialità negli apprendimenti, nel contesto della consultazione psicologica è importante dare spazio all’osservazione delle modalità di relazione e del mondo emotivo del bambino.
Questo avviene in un accogliente contesto di gioco, con o senza la presenza dei genitori nella stanza a seconda dell’età e dei bisogni del bambino.
In questo contesto il bambino porta, nel gioco simbolico, nel suo approccio relazionale, attraverso i disegni, le proprie preoccupazioni, le proprie emozioni e bisogni. Nel lavoro insieme tra lo psicologo infantile, i genitori ed il bambino è allora possibile trovare una lettura condivisa di questi segnali comunicativi, che permetta ai genitori di poter trovare la strada per aiutarlo e allo psicologo di poter individuare e proporre un eventuale percorso che sostenga entrambe le parti: la famiglia ed il bambino.
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